Collezione Piccoli – Sampietro 1927
Collezione Piccoli – Sampietro 1927
Sampietro lavora il metallo dal 1927. Lo fa utilizzando con abilità e passione tecniche di forgiatura che hanno radici antiche, a volte le accoppia con tecniche più moderne ma il risultato nasce sempre da una vocazione a “provare”, a trovare forme e superfici che nascono da piegature, torsioni, incastri e avvitamenti plasmati con la forza delle macchine e, non di rado, della mano. Mi ha affascinato la sofisticata brutalità del ferro forgiato, la sua superficie ruvida liscia o martellata, la delicata curvatura che si ottiene con il calore, la precisione e la misurata forza fisica. Gesti applicati in un ambiente corrusco e privo di colore, dove predomina il grigio-nero. Visitando l’officina ho guardato alcuni elementi “primari” utilizzati come supporti di lavoro per, appoggiare, sostenere e fermare i pezzi. Erano arcaici arredi inconsapevoli di una loro primaria qualità, quella della necessità. Ripiani, gambe, cavalletti, sgabelli, telai, utili e belli, destinati a rimanere serrati nello spazio di lavoro dell’officina. Ho pensato di estrarre da questi elementi dei dettagli e dei caratteri e di esaltarli nella loro lineare semplicità, utilizzandoli come frammenti di linguaggio per produrre oggetti semplici, ma ricchi di carattere. Ho invitato alcuni amici di provata fede “sperimentale” a tentare anche loro la sfida con la seduzione del ferro forgiato. Ho chiesto però di pensare a oggetti piccoli, poco ingombranti, di una qualche utilità, ma specialmente capaci di rivelare un procedimento formale e una virtù costruttiva e materica. Abbiamo cercato delle finiture che non fossero delle verniciature ma che dessero alle superfici una qualità superficiale inedita e ricca.
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DATA:
2013
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PRODUTTORE:
Sampietro 1927
Tamil
Un venditore di statuette religiose è seduto su uno sgabello vicino alla sua mercanzia. Si alza e se ne va, allora vedo lo sgabello. E’ in ferro forgiato color grafite reso traslucido dall’uso. E’ piccolo ma di proporzioni precise e forme esatte. Un disco appena bombato, quanto necessario, è appoggiato su un traliccio di tondino a base quadrata, in basso i piedi si allargano appena per una migliore stabilità. Nient’altro. Prendo un appunto per rifare appena possibile quello sgabello in ferro forgiato e battuto. Visto nel 2010, in un Tempio Indù a Tiruvanna-malai nel Tamil Nadu.
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Ico
Un tavolino o uno sgabello, sono caratterizzati dal modo con il quale il piano è sostenuto, cioè alla fine dal disegno, dalla forma e dalle proporzioni delle gambe e a volte, quando c’è, del piede. Ico è un tavolino senza gambe o con troppe gambe e con quattro piedi. Una semplice lastra di lamiera quadrangolare è saldata su un sottile telaio. Da ognuno dei quattro angoli partono tre tondini sottili che raggiungono tre diversi piedi. Dodici bacchette si intricano con angoli diversi sotto il piano per sostenerlo con leggerezza. La forme dei tre ripiani si compongono a formare un quadrato più grande.
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"L"
La barra di sostegno orizzontale delle carriole edili è un robusto profilo ad “L” che ad una estremità viene ristretto a in forma cilindrica per farne un manico con una forgiatura progressiva. Il tavolino “L” riprende questa utile ed elementare deformazione e ne aggiunge una seconda per trasformare il manico in una gamba di tavolino. Dalla “L” tagliata e aperta, nascono due nastri piatti che, curvati, si saldano ad altri eguali fino a costruire una struttura orizzontale sul quale viene appoggiata e ripiegata una lamiera sottile e piana che lascia scoperti gli spigoli. La ruvida finitura superficiale è ottenuta con fiamma e acidi.
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