Sabato 14 Settembre 2019 alle ore 17
Sala Conferenze di Palazzo Gavotti
Piazza Chabrol, 1 – Savona
“Nel giugno ’75, alcuni architetti, designer e artisti lavoravano a costruire oggetti
improbabili nel cortile di una vecchia casa di Milano. Si svolgeva il primo ‘Seminario
della Global Tools’, scuola senza sede di Radical Design. Tema: ‘Il corpo e i vincoli’. Alla consolidata pratica di un design tecnologico, confortevole e funzionale, se ne
voleva contrapporre una nomade per un design arcaico e disfunzionale.
Dal cortocircuito logico e procedurale scaturivano oggetti inutili, a sfondo provocatorio
e riflessivo, sulle certezze del progetto e sulla necessità di mantenere vivo un dialogo
tra l’arte e il design, tra il corpo come utensile e gli oggetti come protesi propedeutiche
a rifondare creativamente il rapporto forma/funzione. Tra i prodotti del seminario:
occhiali a tubo per guardarsi negli occhi, bracciali vincolanti, zoccoli per camminare in
salita, vestiti elastici per persone unite, e queste scarpe per un confronto frontale
obbligato. Fatte sperimentalmente in creta, propongono la fusione di due scarpe
diverse, impediscono di camminare, obbligano le due persone che le indossano a
un’inevitabile ma regolata promiscuità dei corpi e degli sguardi.
Nel 2006 la Biennale di Ceramica nell’Arte Contemporanea e Attese Edizioni mi hanno
dato l’occasione di ricostruire in ceramica quell’oggetto all’apparenza inutile. Di quel
progetto, fatto trent’anni fa con Alessandro Mendini, Davide Mosconi e Nazareno Noia,
ho desiderato riportare in vita lo spirito e l’intenzione, nonché il fascino sottile di un
manufatto indubbiamente funzionale.”
Scarpe vincolanti, ceramica. Ricostruzione filologica di un progetto del 1975.